L'Arma dei carabinieri non l'ha mai scaricato. L'ufficiale rimane al comando dei Ros
 
Ganzer: "le condanne si rispettano"
14 anni per il generale, accusato di traffico di droga e peculato
 
 di Piero Laporta  

«Le sentenze si rispettano» con quattro parole Giampaolo Ganzer, generale dei carabinieri, capo dei reparti operativi speciali, ha onorato la sua fama, dopo la sentenza del tribunale di Milano, presieduta da Luigi Capazzo, che lo ha condannato a 14 anni di reclusione. Il pm Luisa Zanetti ne aveva chiesti 27 per «aver costituito un'associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, al peculato, al falso e ad altri reati, al fine di fare una carriera rapida».

L'associazione a delinquere è stata cancellata dalla sentenza. Sono tuttavia rimasti i reati di droga e peculato. A questo punto, senza il testo integrale della sentenza, è impossibile capire come si possa trafficare di droga insieme a 18 carabinieri di vari gradi, tra i quali il colonnello Mauro Obinu, senza associazione a delinquere. Sono gli effetti speciali della giustizia italiana.

«Le sentenze si rispettano» con quattro parole Giampaolo Ganzer, ha onorato la sua fama adamantina. L'Arma non arretrò d'un centimetro quando Luisa Zanetti chiese 27 anni. Figurarsi, la presunzione di innocenza è stata fatta valere per migliaia di brigatisti e di delinquenti. Le sentenze si rispettano ma si rispettano pure i generali dei carabinieri che, come Ganzer, sono punto di riferimento internazionale delle investigazioni contro il terrorismo, la banda del Brenta, i trafficanti, i contrabbandieri, i falsari e le truffe finanziarie di altissimo livello. L'Arma ha lasciato l'imputato Giampaolo Ganzer al comando dei Ros, il più raffinato strumento d'investigazione giudiziaria, solidissima fama nazionale e internazionale. L'Arma non arretrata d'un centimetro e lascia il pregiudicato Giampaolo Ganzer al comando dei Ros.

«Le sentenze si rispettano» con quattro parole Giampaolo Ganzer, capo dei Ros, ha spiegato quanto valgono oggi le sentenze in Italia, specialmente quando colpiscono due fra gli ufficiali di più specchiata professionalità e onestà che l'Arma abbia mai avuto, Giampaolo Ganzer e Mauro Obinu. Quest'ultimo, guarda un po', è imputato pure a Palermo, contrapposto al galantuomo Massimo Ciancimino.

«Le sentenze si rispettano», straordinario carabiniere, con quattro parole ha fotografato lo stato della giustizia italiana e chi la rispetta davvero.

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da: "ItaliaOggi" Numero 165  pag. 10 del 13/7/2010