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L’ avvio delle attività propedeutiche al quarantennale ha preso le mosse nell’ ultimo scorcio del 2005 con alcune attività specifiche ed isolate; poi, nel mese di gennaio 2006, il progetto è divenuto via via più organico, strutturandosi in una serie di riunioni svoltesi nella cornice ideale della Scuola di Fanteria.

Attirato dagli organizzatori istituzionali, si è spontaneamente composto un ’’gruppetto di volonterosi’’ di cui ogni componente - partecipando con maggiore o minore assiduità ed  intensità - ha contribuito alle decisioni collettive e, quando era il caso, ha assunto incarichi particolari.
Senza alcun millanteria, va riconosciuto che non sempre il compito si è presentato semplice. La necessità iniziale di definire un bilancio (argomento prosaico ma ineludibile) poteva basarsi solo su ipotesi di partecipazione incerte. Inoltre, la definizione dei vari momenti del raduno (numero, tipo ed articolazione degli eventi da prevedere ad integrazione della Cerimonia Militare) e dei gli oggetti-dono per l’ Accademia, per i partecipanti, per le consorti e per altri ospiti ha richiesto confronti di opinioni anche accalorati pur se mai accesi. Diversi fra i ’’volonterosi’’ si sono sguinzagliati a destra e a manca per individuare ritrovi, fornitori, oggetti e i prototipi che presumibilmente fossero adatti a soddisfare le aspettative dell’ intera collettività del corso.

La scelta talvolta è stata rapida e facilmente condivisa, talaltra ha dovuto misurarsi con ostacoli di mercato o con opinioni non univoche. Infine, non sono mancati i momenti di grande sofferenza, quando uno dei componenti - già prodigo di contributi a quel punto e pronto a fornire ancora tutti quelli che la sua spontanea generosità aveva prospettato - è improvvisamente scomparso.

Chi vorrà potrà trovare, nella pagina dedicata ai Crediti, la ripartizione delle incombenze fra i vari artefici. Consapevoli che ’’chi si loda, s’ imbroda’’, i componenti del comitato organizzatore non ritengono di attribuirsi meriti e - men che meno - di esigere apprezzamenti.

Piuttosto, va rivolta gratitudine a tutti i colleghi che, fin dalle ’’più remote province dell’ Impero’’ hanno fornito preziosi contributi di ogni genere anche se sporadicamente.

Non di meno si impone il dovere di esprimere un grande riconoscimento a due colleghi in particolare: il Capocorso Giampaolo Ganzer e l’ ex-allievo Romeo Toni. Senza la guida leggera ma limpidissima del primo e senza la disponibilità a tutto campo del secondo, niente di ciò che è stato realizzato avrebbe potuto vedere la luce negli stessi termini.

A ciascuno degli ex allievi 24° corso, sia fra quelli accorsi al raduno oltre le più ottimistiche previsioni sia fra quelli che per i più svariati motivi non vi hanno preso parte, va riconosciuto di aver sentito risuonare in sé il senso dell’ appartenenza (in qualche caso, fino a soffocarlo) consentendo a moltissimi colleghi ed ai loro familiari di riscoprire intatta la freschezza di un’ amicizia antica, preziosa e profonda.

 

 

 

ultimo aggiornamento:12/03/2008 17.31 by PdeW