ULTIMO SALUTO AD ANTONIO VERDICCHIO
(Romano Di Meglio)
Fra i tanti amici di Antonio, qui presenti, ci sono anche i
suoi compagni del 24°/149° Corso dell’ Accademia Militare, che
desiderano esprimere le loro condoglianze alla consorte ed ai
familiari, con devozione ed affetto.
Caro Antonio,
ci siamo conosciuti proprio 40 anni fa, nelle aule fredde e
quasi nebbiose dell’ Accademia; Tu eri il più anziano, eri già
stato allievo della Nunziatella. Ti mettemmo subito l’
appellativo di ’’Sir’’ per quella Tua aria un po’ aristocratica
ma tanto amichevole e disponibile. Cominciò, allora, per tutti
noi, la carriera in uniforme che ci ha visto percorrere 4
decenni delle vicende della nostra Italia. Quanto lavoro abbiamo
sviluppato insieme! Tu ci hai sempre accompagnato, oltre che con
la Tua professionalità, con i Tuoi disegni, i Tuoi bozzetti, i
manoscritti nei quali si individuava sempre il senso del dovere
e della Patria.
Poi, con le Tue caricature, riuscivi a farci sorridere anche
nei momenti più difficili. Penso che negli ultimi anni hai fatto
disegni, statuette, bozzetti praticamente per tutta l’ Arma
TRAMAT, lasciandoci una tangibile eredità di valori e di
sentimenti.
I
Tuoi compagni del 24°/149° corso, nel prossimo raduno di
novembre [2007] a Modena in occasione del quarantennale dell’
entrata in Accademia, vi porteranno quanto ci hai trasmesso,
come uomo e soldato, come attento osservatore delle vicende
nazionali che sapevi rappresentare con timbro artistico e
talvolta spiritoso, mediante la Tua proverbiale matita.
Ora, che ti sei riunito a Tuo papà, valente autiere degli anni
’40 e ’50, conduttore degli storici SPA 38 e CM50, sicuramente
gli stai parlando degli Astra 8x8 e/o APS 95, recentemente
introdotti nel nostro Esercito.
Potresti, con l’ occasione, coordinare con San Cristoforo la
programmazione di una conferenza di aggiornamento a favore degli
Autieri che hanno già raggiunto il traguardo della vita,
delineando loro i progressi ordinativi, funzionali ed
organizzativi del nostro Corpo Automobilistico, ora Arma TRAMAT.
Tu, avendoci lavorato per anni, hai la competenza e l’
autorevolezza per farlo.
Caro Antonio, grazie per quanto hai fatto e come l’ hai fatto,
nel nome e per i bene della Patria: sei e sarai sempre nei
nostri cuori.
Colonnello Arma TRAMAT Antonio VERDICCHIO: ’’PRESENTE!’’
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Ciao, Antonio
Quando
corpus morietur,
fac ut
animae donetur
Paradisi
gloria!
(Jacopone da
Todi, ’’ Stabat Mater Dolorosa’’, 58-60)
In queste
pagine avrebbero dovuto trovarsi i molti disegni, vignette ed
altre espressioni artistiche (di alcuni non si saprà mai, ne
aveva solo accennato l’ intenzione con il sorriso lieve ed un
po’ sornione che gli era così tipico) che Antonio Verdicchio
stava preparando per il raduno del 40ennale.
Antonio si era
dato da fare per tempo; già nella primavera del 2007 aveva fatto
riprodurre le opere che sono più avanti riunite con i gadgets
del Raduno, e che avrebbe offerto a tutti i compagni di corso,
nella circostanza dell'incontro, quale suo personale segno di
affetto e simpatia.
Il filo della
sua vita, il suo legame con la famiglia e gli amici, il suo
appassionato apporto alla professione, anche il suo contributo
al raduno del 24° corso si sono bruscamente ed inaspettatamente
interrotti domenica 17 giugno 2007, giorno in cui ci ha
lasciato. La tragica notizia si è diffusa in un battibaleno
gettando tutti nello sgomento. Moltissime telefonate e messaggi
di ogni genere si sono subito incrociati (anche all’ estero) ed,
in una letterale manciata di minuti, non c’ era un amico o un
collega che non ne fosse stato informato da qualcuno e non lo
avesse riferito a sua volta ad altri.
In queste
pagine non è fuori luogo rivolgere ad Antonio un pensiero
speciale e distinto rispetto ai compagni di corso che sono
scomparsi prima di lui e dei quali - uno per uno - i colleghi
del 24° conservano il ricordo affettuoso e fresco di tanti
giorni trascorsi insieme. Come già accennato, Antonio aveva
preso parte con entusiasmo e continuità, fin dalla prima
riunione del gennaio 2006, all’ attività del gruppetto che ha
dato vita a questa Galleria della Memoria. Chi lo aveva avuto a
fianco in quella prima occasione e nelle tante che l’ hanno
seguita, aveva potuto stimare il suo prezioso contributo di
pensiero e di immagini, apprezzare la sua consueta cordialità e
la sua speciale ’’allegria seria’’ che, immutata nel corso di 40
anni, costituiva una caratteristica così spiccata della
personalità di Antonio.
Dotato di una
mano felicissima e di un cuore non meno generoso, con il
distacco apparente della sua modestia un po’ burbera aveva
donato a moltissimi colleghi le sue opere, caratterizzate a
prima vista da tratti vivaci e gustosi oppure da atmosfere
evocative e surreali ma, ben più sostanzialmente, tutte
traboccanti del suo affetto.
Dire che
nessuno dei colleghi fosse pronto alla scomparsa di Antonio è
poca cosa perché lui per primo non lo era, visto l’ entusiasmo
con cui continuava a vestire l’ uniforme che gli era familiare
fin dai tempi dalla Nunziatella.
Per tantissimi
anni, ad ognuno degli amici ha offerto non solo opere artistiche
ma soprattutto l’ esempio della sua profonda signorilità, del
suo impeccabile stile militare, della sua spicciativa noncuranza
per piccole miserie quotidiane e della sua garbata ironia.
Ringraziare ora Antonio per tutto questo - e per molto altro -
non è un dovuto atto tardivo e tanto meno un tributo rituale:
chiunque lo abbia conosciuto gli ha giustamente manifestato
stima, affetto e riconoscenza durante tutta la sua vita ed è
solo naturale che anche l’ ultimo saluto del 24° corso lo onori
con gli stessi sentimenti.
Ciao, Antonio.
Sei, comunque e sempre, con i tuoi amici. |