18 e palla

 

Mano a mano che trascorrevano i giorni dedicati allo ’’studio libero’’ per gli esami, il proposito di giungere preparati al traguardo diventava sempre meno facile da realizzare. Ad alimentare il patema contribuivano il naturale timore degli esami stessi, il sovvertimento dei ritmi e degli orari, la stanchezza naturale dopo un anno intensissimo, l’ aspetto di sinistro Tribunale dell’ Inquisizione che gli adattamenti ad hoc conferivano a diverse aule, la sorte che man mano gratificava o stroncava i compagni dei primi gruppi.

Un fondamentale principio empirico si palesò subito: il fragore dei tacchi che battevano e quello della voce che declamava la presentazione quando l’ esaminando di turno dava inizio alla prova, erano sempre inversamente proporzionali alla sicurezza della preparazione. In quelle frazioni di secondo, un intero anno passava davanti agli occhi dell’ allievo: l’ insegnante visto sempre da lontano ora rivelava fattezze distinte, l’ Aggiunto Militare che nei mesi precedenti era comparso in aula solo di quando in quando sedeva ora impettito - novello Torquemada - accanto al titolare, il sacchetto con i numeri di legno era sul tavolo lì accanto e racchiudeva crudelmente inerte i disegni del destino.

Dopo l’ estrazione delle fatidiche tre tesi (’’speriamo che non esca la 5;  se mi viene la 7 li faccio neri; se mi capita la 2 chiedo direttamente la domanda di salvataggio; se pesco la 9 mi appello alla convenzione di Ginevra’’) iniziava la tenzone.

L’ adrenalina scorreva a fiotti, le ragnatele nella mente talvolta si sbrogliavano e talaltra si infittivano,

i colleghi assistevano sparsi fra i banchi e facevano silenziosamente, con magico cameratismo, il tifo per l’ inquisito del momento. ’’Mi sta andando bene, spero che non mi chieda altro perché ho già detto tutto quello che so. Perché il Tenente mi guarda così? Por*** pu***, questa domanda non ci voleva; se salvo le penne non fumo e non bevo per tre mesi! Ma di cosa mi sta parlando?! Giuro che nelle sinossi questa roba non l’ ho mai vista!’’).

 

Infine, il rumore secco delle tre palline, sinistro per noi come per i parigini di fine ‘700 era stato lo schianto della ghigliottina: ’’Due bianche ed una nera: idoneo a maggioranza. Grazie, si accomodi; si presenti ora l’ allievo Tal dei Tali’’

 

Idoneo!?

Uahhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!

 

E poi, via di corsa in camerata a smarcare un’ altra punta dalla stelletta disegnata all’ interno dell’ armadietto.

 

 

 

 

ultimo aggiornamento:29/03/2008 15.19 by PdeW